folklore

Aspetti del folklore

Il grande patrimonio della tradizione folklorica locale pare in gran parte consegnato all’oblio. Meritano una segnalazione due opere classiche che propongono alcuni riferimenti all’area locale: 
Carmeli M., Storia di varj costumi sacri e profani, dagli antichi fino a noi pervenuti, Padova 1750 (nel 2001 l’opera dell’erudito francescano di Cittadella (1706-1766), minore osservante teologo di fama ma che può essere anche indicato come uno dei precursori delle ricerche folkloriche, in virtù dell’ampia panoramica di testimonianze storiche, antropologiche e letterarie sulle usanze popolari locali, viene pubblicata dalla Neri Pozza, a cura di Domenico Isabella). Notizie sul Carmeli troviamo in: Fanzago Fr., Notizie intorno alla vita e alle opere di P. Michelangelo Carmeli Minore Osservante primo pubblico Professore in lingue orientali, Padova 1789. 
Mercuri S., Degli errori popolari d’Italia, Verona 1645 – medico a Monselice contiene alcuni riferimenti sulla salubrità dell’aria e sulla insalubrità delle pozze d’acqua pedecollinari. 
Di taglio letterario, ma ricca di riferimenti concreti, anche in virtù della sua frequenza di Praglia e Torreglia, è il lavoro dell’abate Giuseppe Barbieri: 
Barbieri G., De’ costumi dei villici, in Barbieri G., Veglie Tauriliane, Padova 1821. 
Merita una citazione, poi, il meritevole contributo di Adolfo Callegari: 
Callegari A., Usi e costumi degli Euganei, in Atti del IV Congresso Nazionale di Arti e Tradizioni Popolari, Venezia – Settembre 1940, Udine 1943, p. 3-12. 
Da segnalare, infine, l’attività meritoria del Centro Bassa Padovana che ha istituito nel 1977 un Centro di Documentazione (con sede ad Este) e ha prodotto numerose pubblicazioni e ciclostilati frutto di ricerche nell’ambito scolastico e gestisce un archivio della tradizione orale della Bassa Padovana e l’impegno profuso da Roberto Valandro  nella raccolta delle testimonianze orali, che troviamo distribuite a piene mani nelle molteplici sue opere.

Sulla cultura popolare

Sulla cultura popolare fondamentale è il saggio di un grande storico 
Bachtin M., L’opera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella tradizione medievale e rinascimentale, Torino 1979. 
Come pure meritano una consultazione: 
Cardini F., I giorni del sacro. Il libro delle feste, Novara 1983. 
Cocchiara G., Il paese di Cuccagna, Torino 1956. 
Ginzburg G., Il formaggio e i vermi, Torino 1976 
Graf A., Il Paese di Cuccagna e i paradisi artificiali, in Miti leggende e superstizioni del Medio Evo, Torino 1982, I, p. 229-238. 
Paesi di Cuccagna e mondi alla rovescia, a cura di V. Fortunati e G. Zucchini, Firenze 1970. 
Toschi P., Guida allo studio delle tradizioni popolari, Torino 1962. 
 
Molto stimolante è anche: 
Cox H., La Festa dei Folli. Saggio teologico sulla festività e la fantasia, Milano 1971 (La ricerca religiosa. Studi e Testi, 11). 
Per la ricchezza di materiali e tradizioni di tipo folklorico si segnala la raccolta Dissertazione XXIX (De spectaculis et ludis publicis) delle monumentali Antiquitates Italicae medii aevi a cura di L. A. Muratori, Milano 1739, rist. Bologna 1965, col. 831-862. 
Ancora sulla dimensione della “festa” come vissuta nell’epoca medioevale con i suoi collegamenti con un mondo alla rovescia, con riferimenti locali alla tradizione padovana del “vescovello dei bimbi”, al “palio” dell’ottava del Santo e a molte altre tradizioni padovane e del territorio, vedi: 
Bortolami S., La festa: riti, sentimenti, valori, “Padova e il suo territorio”, 8 (1993), n. 46, p. 22-27. 
 
Interessante la panoramica sulle inchieste relative alle tradizioni popolari nell’800 che abbiamo in: 
Riva F., Tradizioni popolari venete secondo i documenti dell’inchiesta del Regno Italico (1811), “Memorie dell’Istituto Veneto di scienze lettere ed arti, classe di scienze morali, lett. ed art., 34 (1966), fasc. II. (D.P. b. 438) 
Tassoni G., Arti e tradizioni popolari. Le inchieste napoleoniche sui costumi e le tradizioni del regno italico, Bellinzona 1973. 
Bernardi U., Gli studi sul costume e le tradizioni popolari dell’Ottocento, in Storia della cultura veneta. Dall’età napoleonica alla prima guerra mondiale, 6, a cura di G. Arnaldi e M. Pastore Stocchi, Vicenza 1986, p. 311-341. 
 
Meritano una consultazione due opere classiche che propongono alcuni riferimenti all’area locale: 
Carmeli M., Storia di varj costumi sacri e profani, dagli antichi fino a noi pervenuti, Padova 1750 (nel 2001 l’opera dell’erudito francescano di Cittadella (1706-1766), minore osservante teologo di fama ma che può essere anche indicato come uno dei precursori delle ricerche folkloriche, in virtù dell’ampia panoramica di testimonianze storiche, antropologiche e letterarie sulle usanze popolari locali, viene pubblicata dalla Neri Pozza, a cura di Domenico Isabella). Notizie sul Carmeli troviamo in: Fanzago Fr., Notizie intorno alla vita e alle opere di P. Michelangelo Carmeli Minore Osservante primo pubblico Professore in lingue orientali, Padova 1789. 
Mercuri S., Degli errori popolari d’Italia, Verona 1645 – medico a Monselice contiene alcuni riferimenti sulla salubrità dell’aria e sulla insalubrità delle pozze d’acqua pedecollinari.
 

Sulle tradizioni di area veneta

Una panoramica sulle tradizioni del mondo contadino riferite all’area veneta in generale si trova in: 
La casa e le tradizioni popolari, a cura di M. Cortellazzo, Vicenza 1998, che contiene monografie relative al cibo, agli ambienti, alle feste ed è corredata da un glossario etimologico. 
Non si possono trascurare, inoltre, le ricerche coltivate da Dino Coltro specialmente in: 
Coltro D., Paese perduto. La cultura del contadini veneti, Verona 1979 che nei suoi 5 volumi affronta i seguenti temi: 
La giornada e il lunario, vol. I 
Il giro del Torototela, vol. II 
Le parole del moléta, vol III 
Il pomo doraro, vol. IV — pt I 
Eto beeto, vol. IV — pt II 
Altri volumi del Coltro possono essere assunti per rappresentare la cultura tradizionale anche della nostra area: 
Coltro D., Stalle e piazze. El filò il teatro di paese e di parrocchia, Verona 1979. 
Coltro D., Sapienza del tempo contadino, Lunario Veneto, Venezia 1980. 
Coltro D., Santi e contadini. Lunario della tradizione orale veneta. Verona 1998
Coltro D., Filò, in Le Relazioni Sociali, a cura di M. Cortelazzo, Padova 1992, p. 35-61. 
 
Sulla figura del “torototela” in ambito più locale si veda anche la testimonianza di: 
Costantin A. — Piva L., Saletto. Storia e vita, Saletto 1981, p. 322-323. 
Ancora non riferita all’area di interesse, ma preziosa la raccolta di documenti e testimonianze pubblicate in: 
Civiltà rurale di una valle veneta. La Val Leogra. Vicenza 1976. 
Sul lavoro e la cultura materiale si veda il classico: 
Scheuermeier P., Il lavoro dei contadini, 2 voll., Milano 1980. 
 
Abbiamo poi preziosi approfondimenti del mondo culturale del contadino di area veneta in: 
Bernardi U., Una cultura in estinzione, Venezia 1975. 
Bernardi U., L’abecedario dei villani. Un universo contadino veneto, Treviso 1981. 
Bernardi U., El filò o la veglia di stalla. Un istituto di socialità contadina, Vicenza 1992. 
Letteratura (La) popolare nella Valle PadanaIII Convengo di studi sul folklore padano, Firenze 1972. 
Olivieri D., Vita ed anima del Popolo Veneto, Milano s.d. 
Tassoni G., Folklore e società. Studi di demologia padana, Firenze 1977. 
Vita in Veneto. Feste riti usanze tradizioni popolari, Bergamo 1981. 
 
Tradizioni riferite a temi particolari sono presentate nella collana “I Quaderni del Lombardo Veneto”: 
Il maiale nella tradizione popolare veneta, Padova 1984. 
Il baco da seta nella tradizione popolare veneta, Padova 1984 
L’osteria nella tradizione popolare veneta, Padova 1985 
I mestieri nella tradizione popolare veneta, Padova 1986. 
 
Da segnalare, inoltre, il contributo di Arturo Marescalchi riferito alle tradizioni sul vino e la viticoltura
Marescalchi A., Folklore vitivinicolo, in A. Marescalchi – G. Dalmasso, Storia della vite e del vino in Italia, III, Milano 1937. 
 
Sulla grande diffusione della sacralità dei confini come patrimonio comune delle popolazioni Indoeuropee, si veda: 
Perusini G., La sacralità delle pietre di confine, in Atti del convegno di studi sul folklore padano — 17-19 marzo 1962, Modena 1963, p. 247-253. 
 
Un richiamo all’uso antichissimo delle prefiche è ricordato dal Gloria: 
Gloria A., Il territorio padovano illustrato, I, 220, n. 2, 1862, citato in Prati A., I Valsuganotti, Torino 1923, p. 1 e in Corrain C. — Zampini P., Documenti etnografici e folkloristici nei Sinodi Diocesani delle Venezie, Estratto da “Palestra del Clero”, nn. 22-23, 15 novembre e 1 dicembre 1964, Rovigo 1964, p. 17. 
Sulla tradizione del Calendimaggio si veda: 
Corrain Cl. — Zampini P., Calendimaggio tra le popolazioni agricole veneto-emiliane della provincia di Rovigo, “Il tesaur”, 8 (1956), 4-6, p. 21-24. 
 
Numerosi reperti della cultura popolare troviamo nei lavori del Bernoni relativi all’ambiente veneziano e ristampati da qualche decennio: 
Bernoni D. G., Tradizioni popolari veneziane di medicina, Venezia 1968. 
Bernoni D. G., Giochi e indovinelli popolari veneziani, Venezia 1968. 
Bernoni D. G., Leggende popolari veneziane: le strighe, Venezia 1968. 
Bernoni D. G., Canti popolari veneziani, Venezia 1970. 
Bernoni D. G., Leggende popolari veneziane, Venezia 1970. 
Bernoni D. G., Preghiere popolari  veneziane, Venezia 1970. 
Bernoni D. G., Credenze popolari veneziane, Venezia 1978.

Rappresentazione letteraria della cultura contadina

Nell’ambito della rappresentazione letteraria della cultura contadina non si possono trascurare i primi romanzi di Ferdinando Camon: 
Camon F., Il quinto stato, Milano 1970. 
Camon F., La vita eterna, Milano 1972. 
Camon F., Un altare per la madre, Milano 1978. 
e includerei anche un altro romanzo di S. Vassalli, Marco e Mattio, Torino 1992. 
Altri contributi letterari: 
Carazzolo M., Letteratura popolare montagnanese, Montagnana 1980. Un profilo critico-antologico della letteratura popolare della Bassa padovana (che qui riportiamo per l’ovvia contiguità culturale e geografica). E inoltre: 
Milani, M., Le origini della poesia pavana e l’immagine della cultura e della vita contadina, in Storia della cultura veneta. Dal primo Quattrocento al Concilio di Trento, 3/I, Vicenza 1980, p. 370-412. 
Milani, M. Vita e lavoro contadino negli autori pavani del 16. e 17. Secolo. Studi e testi, Padova [1996] (Saggi e materiali universitari. Serie di cultura e tradizioni popolari).

Sulle tradizioni nel padovano

Opere più specifiche per le tradizioni nel padovano che possono riferirsi anche all’area euganea: 
Facco G. – Facco M., Tradizioni padovane, Padova 1958, che riporta notizie anche riferite all’area (come la vicenda di Speronella) ed altre curiosità come l’origine della “gallina padovana”. 
Scorzon E., Spigolature padovane. Prima serie, Abano Terme 1971 (B.P. d. 58/8) 
Scorzon E., Le antiche tradizioni della “Pasqueta” euganea, “Padova e la sua provincia”, n.s., 12 (1966), n. 1, p. 31-33. 
Gennari G., Degli usi de’ padovani de’ tempi di mezzo ne’ loro matrimonj (Nozze Baglioni —Papafava), Venezia 1800. 
Gennari G., Feste e spettacoli a Padova dal 1767 al 1780 (ed cons.: ristampato in occasione delle nozze Bonomi-Gaudio, Padova 1890). 
Rampello D., 700 anni di costume nel Veneto. Documenti di vita civile dal XII al XVII secolo, Treviso 1976. 
Rizzoli L., Feste a Padova nel Settecento, Padova 1911, estr. da “Il Veneto”, 24 febbraio 1911. 
Sberti A., Degli spettacoli e delle feste che si facevano in Padova, Padova 1818. 
Sorgato G., Memoria sulle feste e sugli spettacoli di Padova, Padova 1845.

Sulle tradizioni nei Colli Euganei

Sono specifiche per la nostra zona (a partire dal prezioso lavoro di Adolfo Callegari): 
Callegari A., Usi e costumi degli Euganei, in Atti del IV Congresso Nazionale di Arti e Tradizioni Popolari, Venezia – Settembre 1940, Udine 1943, p. 3-12. 
Ancora una panoramica sulla cultura popolare locale troviamo in: 
Ricordi e tradizioni sui Colli Euganei — Abano, (Per nozze Colfetto Prina), Este 1856, riporta alcune tradizioni aponensi incentrate ancora sulla figura di Pietro d’Abano. 
Barbieri G., De’ costumi dei villici, in Barbieri G., Veglie Tauriliane, Padova 1821, p. 157 e sgg., seppur frammisto a trasfigurazioni letterarie, risente dell’esperienza concreta dell’autore che dimorò a lungo a Torreglia. 
Carminati C., Calendimarzo, “Isidoro Alessi. Rivista estense di storia lettere ed arti”, 1 (1895), n. 3, p. 23-24. 
Seguono i numerosi contributi dei fratelli Cleto e Camillo Corrain: 
Corrain Cl. — Zampini P., Documenti etnografici e folkloristici nei Sinodi Diocesani delle Venezie, Estratto da “Palestra del Clero”, nn. 22-23, 15 novembre e 1 dicembre 1964, Rovigo 1964. 
Corrain Cl. — Zampini P., Documenti etnografici e folkloristici nei sinodi diocesani italiani, Bologna 1970 (rist. an.), con particolare riferimento alle pagine 61-79 in cui si espone il folklore delle Venezie con molti riferimenti locali. 
Corrain Ca. — Corrain Cl., Una fornace per ceramica nella Este dei sec. XIV e XV, “Rivista di Etnografia”,  25 (1971),  Napoli 1972. 
Corrain Ca., Spunti di discussione su alcuni elementi di carattere etnografico tratti dalle antiche ceramiche popolari di Badia ed Este, “Atti e memorie del Sodalizio Vangadicense”, I (1972-1973), p. 265-296. 
Corrain Ca. – R. Valandro, Aspetti di vita nel territorio tra Adige e Colli Euganei. Documentazione minore tratta da ceramiche e suppellettili d’epoca (XIII – XVIII sec.), Cittadella 1976 (Quaderni del Gruppo Bassa Padovana, 1). 
Corrain Ca. — Valandro R., Vecchio mondo contadino e manufatti preistorici nella bassa padovana: analogie e ipotesi di convergenza, Stanghella 1978 (Quaderni del Gruppo Bassa Padovana, 3). 
Corrain Cl., Elementi per un’etnografia dei Colli Euganei, in “Quaderni di Scienze Antropologiche”n. 9, Padova 1983. 
Malgeri G., Boccon dalla preistoria ai giorni nostri. Note storico-etnografiche su un paese dei Colli Euganei, Padova 1976, che riporta pagine interessanti sulle tradizioni, come quella di S. Erasmo, del “mazo”, dei fiori, delle “prie” bianche e degli sciopi da sagra. 
Baldan P., Concreto e immaginario nella cultura della gente euganea. Cenni storici, in I Colli Euganei natura e Civiltà, Padova 1989 (Natura e civiltà, 2), p. 249-267. 
Seppur denso di riferimenti letterari vale la pensa consultare anche la testimonianza dell’abate Barbieri che per la sua frequentazione di Torreglia possiamo ascrivere ai nostri colligiani. Costoro sono colti nel loro vizio per la crapula e nello sperperare nell’osteria i pochi guadagni provenienti dal commercio quasi quotidiano di piccole derrate di frutta, vino, legname, carbone, olio e simili: 
Barbieri G., De’ costumi dei villici, in Barbieri G., Veglie Tauriliane, Padova 1821.

Le ricerche di Roberto Valandro

Merita, allora, una citazione particolare la produzione di Roberto Valandro, sia per quantità che per valore, che disegna una grande mappa dell’oralità dell’area contigua della Padovanabassa – com’egli ama scrivere – ma che è riferibile anche all’area euganea: 
Valandro R., Incontro con Arquà Petrarca, Conselve 1974, dove si espone, ad esempio, l’antica tradizione, molto pericolosa, che coltivavano le famiglie povere, cioè di far la polvere da sparo per la caccia o per le feste paesane con mortai, p. 50-54. 
Valandro R., Per strade antiche, (Quaderni del Gruppa Bassa Padovana, 2) Este 1976. 
Valandro R., Di alcune leggende, tradizioni e superstizioni nell’area monselicense, Padova 1979 (un primo tentativo di sistemazione organica dei materiali). 
In forza della continuità culturale e antropica tra Bassa e Colli Euganei — sostenuta dallo stesso Valandro — riportiamo : 
Valandro R., Un libro per la bassa. Recensioni, informazione culturale e storiografica sul padovano negli anni settanta, Este 1980. 
Valandro R., Il Solario “Giorgio Cini” in Monselice 1936-1981, Monselice 1981. 
Valandro R., Immagini per una storia. La vita nel padovano in un secolo di fotografie, Padova 1981 (dove testimonianze orali sono usate a supporto delle immagini). 
Valandro R., In-canto per la Bassa. Le vecchie storie di una terra antica, Este 1984. 
Valandro R., Tra musei e nomi di luogo. Viaggio nel tempo in Bassa Padovana, Monselice 1985 [estr. da Territorio e popolamento in Bassa Padovana, a cura di C. Corrain, Stanghella 1984 (Quaderni del Gruppo Bassa Padovana, 6)]. 
Valandro R., Un orizzonte di mediazioni. Colture e culture in Bassa Padovana, in Introduzione storica alla lettura della Carta catastale del “Retratto del Gorzon”. Itinerari e documenti per una storia della Bassa Padovana. Parte I, Stanghella 1986, p. 189-201. 
Valandro R., I Colli Euganei tra storia e folklore. Schede orali per un ex voto, in Mazzetti A., La flora dei Colli Euganei, Padova 1987, p. 9-31. 
Valandro R., Voci di cronache lontaneStorie minime in Padovanabassa, Monselice 1990. 
Negli ultimi anni il Valandro si sta dedicando alla pubblicazione delle ricerche compiute nell’ambito del grande patrimonio dell’oralità: 
Valandro R., Il Museo vivo dell’oralità. Sulle tracce di storie a memoria. Ricerche e scuola in Padovanabassa, Ill. pittoriche di G. Coccato, Diacolor di C. Bulegato, Monselice 2002, dove sono presentate testimonianze raccolte dagli studenti in oltre vent’anni di attività tra il 1977 ed il 1999.  
Valandro R., Il Museo vivo dell’oralità. “Strighe e strighessi” di una volta tra fede emarginazione e superstizione. Parte seconda, Ill. pittoriche di G. Coccato con dodici tavole a colori fuori testo, Diacolor di C. Bulegato, Cittadella 2003 (L’Officina di Mons Silicis 10). 
 
Testimonianze orali sono state raccolte anche in collaborazione con Camillo Corrain: 
Corrain Ca. — Valandro R., Domàn domàn doménega. Cultura orale nella Bassa Padovana, Stanghella 1980 (Quaderni del Gruppo Bassa Padovana, 4), dove la parte prima è dedicata alla vita di ogni giorno e la parte seconda al tempo e alla parola).

Testimonianze e memorie

Assumono più la forma di testimonianze e memorie, ma sono comunque ricche di interesse: 
Marin S., Alla ricerca della storia dell’antica chiesa del Carmine, Monselice 1980 dove si ricostruisce la storia dell’oratorio ma anche l’atmosfera popolare nell’ambito della quale maturava la festa patronale cara ai montericcani per i quali sagra voleva dire la festa dea Madona dei Carmini, che si festeggiava il 16 luglio. La sagra veniva organizzata da un comitato e la gente dava con generosità e oltre ai soldi offriva vino, salami, polli e doni in natura destinati alla lotteria o all’albero della cuccagna.  
Padoan Tecchio M. – Montin D., Squarci di vita. Este e il suo mandamento fra storia e folklore, Este 1977. 
Contengono molti riferimenti ai Colli anche: 
Vasoin G., “a Padova … tanti ani fa”. Avvenimenti, storia, arte, cultura, sport, gastronomia, tradizioni, usanze e costumi nella Padova degli anni ’30 e ’40 in 62 racconti, Padova 1995. 
Vasoin G., “a Padova … tanti ani fa”. Avvenimenti, storia, arte, cultura, gastronomia, sport, tradizioni, usanze e costumi nella Padova degli anni ’30 e ’40 in 65 racconti. Parte seconda, Padova 2001. 
Leggibile e godibile anche la pubblicazione che tocca un’area vicina: 
Corrain Cl., Ricordi di folklore polesano, Rovigo 1977. 
 
Sulla tradizione dei “cuchi“, i caratteristici sonagli tipici delle culture tradizionali non solo locali, si veda: 
Gamberini A., La sagra del Tresto e i cuchi, “Padova e la sua provincia”, 19 (1973), n.s., n. 8-9, p. 27-28. 
Gallana C., I “cuchi” a Este, “Padova e la sua provincia”, 19 (1973), n. 8-9, p. 28-30.
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