Il 25 aprile

Lo scontro di Villa

Dopo mi ricordo il ‘45, quando è finita la guerra e là… C’erano i partigiani, allora… e volevano tirare ai tedeschi, perché dovevano passare sempre per la strada di Treponti… che venivano giù da Teolo, dovevano passare per di là… e mi ricordo che hanno attaccato […]. Venivano giù con le camionette, e là all’incrocio a Villa c’erano i partigiani che li aspettavano… e là hanno cominciato a tirare. Se loro stavano fermi, i tedeschi andavano dritti e non ti facevano niente… e così, uno l’hanno ucciso, un partigiano. Erano due gemelli, uno aveva nome Andrea, non so se sia stato ucciso Andrea o l’altro… non mi ricordo più… Luigi, mi sembra che si chiamasse… Non mi ricordo più perché sono passati più di cinquant’anni… e ne hanno ucciso uno… e l’altro che era Baldi gli hanno portato via tutta la mano… deve avere più o meno la mia età…

Zenia 1920

Incautamente si sono messi a sparare …

C’era un gruppetto a Tramonte, c’era un gruppetto qui a Villa... e faceva capo ad uno dei fratelli Rizzo… che poi, durante la ritirata, lì hanno fatto un piccolo intervento e il povero diavolo è stato ucciso… diciamo così, miseramente. Questo si chiamava Mario Rizzo, fratello di Andrea Rizzo, fratello di Luigi Rizzo, il missionario. Tre fratelli… e questo qui è stato preso durante la ritirata, la ritirata dei tedeschi… perché… no, forse, pensando di far bene, ma incautamente si sono messi a sparare, ma cosa vuole, con le armi che avevano… automatiche, i tedeschi… mitragliatrice e altre cose… Naturalmente c’è stata una reazione feroce e hanno ucciso questo ragazzo, insomma, ecco… mentre un ragazzo di Benato, di quelli che stavano lì nella zona, […] quello lì è stato ferito, ha perso una mano. Quindi c’era un piccolo gruppetto partigiano anche qui a Villa di Teolo, però il più grosso era a Teolo Alto e a Tramonte, insomma, ecco… e in parte collegati anche con i benedettini di Praglia.

RB 1924

Hanno ucciso due ragazzi che hanno voluto fare i partigiani…

Noialtri dopo… perché i tedeschi io mi ricordo che sono partiti, senza fare nessuna confusione e dopo lentamente sono arrivati gli inglesi, insomma… ma non c’è stato un grosso passaggio di truppe, qua. Qua sono passati della gente che era… dei tedeschi che erano come… erano da noi, dei tedeschi da Vigolo a Villa. I Vigolo avevano una grossa fattoria e là c’erano molti tedeschi e hanno ucciso dei ragazzi che hanno voluto fare i partigiani. Era uno figlio di Rizzo, un’altro era… Insomma, ne hanno uccisi due o tre, mi pare, perché gli sparavano addosso e allora i tedeschi rispondevano, gli sparavano addosso anche loro. E dopo hanno fatto quel famoso massacro alle Selve... che là sono stati attaccati dai partigiani nostri… che erano gente che conoscevamo. Noi non… io non lo sapevo neanche che fossero partigiani. I tedeschi hanno risposto […]: morti quattordici, uccisi… uccisi, sono andati a prenderli anche in casa, dei vecchi che non avevano nessuna colpa. I partigiani se la sono tolta perché, cosa vuoi, erano armati solo di fucili, gli altri puoi immaginarti che armi avevano… […]

Mirko 1916

Hanno cominciato tutti a ballare

il giorno dopo, quand’è quest’ora qui, arrivano delle camionette degli americani… e allora eravamo tutti contenti. E’ finita la guerra’ abbiamo detto. Mi ricordo sempre… erano ragazzi giovani… ‘Mama, mama’ dicevano alla Maria Boaretto. Era giovane, allora, aveva ventitré, ventiquattro anni… Io mi sono sposata che avevo vent’anni… e niente, cara… Tutti contenti, abbiamo guardato dabbasso, c’era tutta la gente che faceva festa, dopo hanno cominciato a ballare... Avevamo anche noi, qua, il fratello di mio marito che era partigiano. Sì, ma no qua… era andato via militare e dopo si è buttato con i partigiani… a Piacenza. E’ rimasto là finché non è finita la guerra. Appena finita la guerra è venuto a casa sano e salvo… Ci ha raccontato che ha tribolato tanto… andavano su per gli alberi… Insomma, era una vitaccia che ha fatto… e mi ricordo che hanno cominciato tutti a ballare, suonare con queste fisarmoniche… per le corti delle case, anche qua da Pastore, da Sacchetto, dappertutto, era una festa grande sempre... Io mi ricordo queste cose qua

Zenia 1920

Ricordo le campane che suonavano a festa

Dopo, il giorno della liberazione me lo ricordo benissimo, perché questi soldati venivano su proprio così, a gruppi, sia dalla Via Trespole […] sia da Via Molare grande, asfaltata, quella che viene da Vo’, insomma, e venivano su così: allegri, a piedi, qualche carro armato mi pare, anche qualcuno di colore, me lo ricordo bene… e una festa: tutta la gente era in piazza, tutta Teolo, così, tutte le strade… E mi ricordo che noi eravamo a casa di qua, come ti ho detto, perché ci avevano mandati di qua per essere fuori dal pericolo, no, perché l’altra casa era sulla strada. Mia mamma invece e mio papà erano rimasti soli di là, due tre giorni prima, questo… e mi ricordo le campane che suonavano a festa e su quel prato che ti dicevo, la ‘spianata’ la chiamavamo noi […], crescevano di quelle margherite stupende, che adesso non si vedono più in giro, quelle lunghe, no le pratoline, quelle lunghe alte così che noi giocavamo a nasconderci dentro là, sai, da quanto erano alte. E mi ricordo che ho preso un bel fascio, un bel mazzo, ho preso mia sorella piccolina, quattro anni aveva, […] sono andata in chiesa e ho portato questo mazzo di margherite alla Madonna e dopo sono andata giù. Abbiamo attraversato le piazze, vedevamo questi… questi americani che venivano, che passavano con una gran festa, la gente dava la mano a questi… Adesso avevamo veramente capito che la guerra era finita, finalmente, no… a questi soldati… salivano sui carri, mi sembra un carro armato, che sia possibile un carro armato? Mi ricordo che proprio si arrampicavano tutti, così, contenti, e dopo sono andata a casa a salutare mia mamma… sì, e mia mamma si è presa in braccio la piccola, l’ha stretta stretta e quasi si è messa a piangere, ma era contenta …

Camilla 1924

C’erano le cosiddette magliaie

C’erano le cosiddette magliaie: venivano da Modena ed erano davanti all’albergo ‘La Posta’, su quella casa là. Puoi pensarti, erano quattro fuste, belle ragazze, e gli sono stati tagliati i capelli anche a quelle, quando è stato il momento. Glieli hanno tagliati i partigiani, però, sa… […] Gli hanno fatto fare il giro della piazza, sopra una timonella […]. Vuole che le dica? Una è andata a nascondersi dentro il confessionale in chiesa, ma sono andati a prenderla. Sono andati a prenderla: ‘Fatela venire fuori’ ha detto quello che comandava i ragazzi. ‘Vieni fuori, vieni fuori che è l’ora’. Glieli hanno tagliati anche a quella… invece una è scappata e glieli hanno tagliati dopo… e anche aveva suo marito in guerra, che era dell’aviazione… marina, però quando è arrivato gli hanno consegnato una lettera… ma l’ha perdonata: le era mancato un figlio di otto anni e suo marito l’ha perdonata.

Attilia 1928

I tedeschi quando erano in rotta erano terribili

I tedeschi quando erano in rotta erano terribili… passava un side-car […] e un partigiano, che io sapevo che era partigiano, voleva sparargli. ‘Ma no,’ dico, l’abbiamo preso e l’abbiamo buttato sul fosso. Se lei sparava a questo side-car e avesse ucciso un tedesco, si fermavano e bruciavano il paese, com’è successo a Pedescala […]. A Lozzo volevano bruciare tutto il paese. Monsignor… come si chiamava… che era ad Abano, poi, che era parroco a Lozzo e monsignor ad Abano, li ha salvati lui, volevano bruciare il paese […

Ugo 1914

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