Marco Valerio Marziale era nato in Spagna nel 40 dopo Cristo ma visse gran parte della sua vita a Roma dove condusse un’esistenza spesso precaria ma anche ricca di incontri, di contatti agli estremi della scala sociale, dalla Suburra al Palazzo imperiale. La sua opera monumentale è costituita dai libri di epigrammi che rappresentano uno straordinario spaccato della Roma imperiale.
I versi tratti dal libro X sono significativi anche perché costituiscono una delle prime testimonianze visive sulla viticoltura dei Colli Euganei, che già all’epoca dei Romani rappresentava una voce importante nell’economia locale.
X, 93
Si prior Euganeas, Clemens, Helicaonis oras
pictaque pampineis videris arva iugis,
perfer Atestinae nondum Vulgata Sabinae
carmina, purpurea sed modo culta toga.
Ut rosa delectat metítur quae pollice primo,
sic nova nec mento sordida charta iuvat.
X, 93
Se tu vedrai, Clemente, prima
Di me l’euganea terra patavina
Con i suoi colli rossi di vigne,
Porta a Sabina d’Este i carmi miei
Per le mani del volgo non andati
Ancora e in fresca porpora legati.
Come la rosa che le nostre dita
Hanno còlto ha più incanto,
Un libro piace nuovo e non gualcito.