medioevo – bibliografia

Contributi sull’area collinare

Temi particolari ma ricchi di riferimenti all’intera area collinare sono svolti in: 
Bortolami S., Territorio e Società in un Comune rurale veneto (sec. XI-XIII). Pernumia e i suoi Statuti, Venezia 1978 (Deputazione di Storia Patria per le Venezia. Miscellanea di studi e memorie, 18). 
Bortolami S., Per Abano medioevale, in Per una storia di Abano Terme, Parte prima Dall’età preromana al Medioevo, a cura di B. Francisci, Abano Terme 1983, p. 107-217. 
Bottaro F., Pesca di valle e commercio ittico tra Padova e Monselice nel Quattrocento, tesi di laurea, Università di Padova, Facoltà di Lettere e Filosofia, a. a. 2000-2001. 
Calaon D., “Incastellamento” nei Colli Euganei: progetto di ricerca e risultati preliminari, in “Terra d’Este. Rivista di storia e cultura”, 11 (2001), n. 21, p. 127-158. 
Cessi R., Gli statuti padovani durante la dominazione scaligera in Padova fino a tutto il secolo XIV, “Memorie del Regio Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti”, 28 (1908), n. 2, p. 179-203. 
Fasoli G., Signoria feudale e autonomie locali, in Studi Ezzeliniani, Roma 1963, p. 7-33. 
Gallo A., Tra Adige e Colli Euganei. Per la storia di Monselice nel Medio Evo: dal “castrum” alla “terra murata”, in Città murate del Veneto, a cura di S. Bortolami, Milano 1988, p. **** 
Gasparotto C., Preistoria e toponomastica patavine nella Visione di Giovanni Da Nono. II La città Euganea di Monterosso, Brusegana e i Monti Euganei, “Atti e Mem. Dell’Acc. Pat. Di SS.LL.AA., 75 (1962-63), p. III, p. 277-297. 
Lazzarini V., L’industria della carta nel Padovano durante la dominazione carrarese, in “Atti e memorie della R. Accademia di scienze, lettere ed arti”, vol. XV (1899-1900). 
Pesenti Marangon T., Michele Savonarola a Padova. L’ambiente, le opere, la cultura medica, “Quaderni per la storia dell’Università di Padova”, 9-10 (1976-77). 
Rigon A., San Giacomo di Monselice nel Medio Evo (sec. XII-XV). Ospedale, monastero, collegiata, Padova 1972. 
Rigon A., Monselice. Storia cultura e arte di un centro “minore” del Veneto. A cura di A. Rigon, Monselice 1994. 
Sambin P., La guerra del 1372-73 tra Venezia e Padova, “Archivio Veneto”, s. V, 38-41 (1946-47), p. 1-76. 
Tognana F., L’incastellamento nei colli Euganei: dati e problemi, tesi di laurea, Università di Padova, Facoltà di Lettere e Filosofia, a. a. 2000-2001. 
 
Una interessante ricerca sugli assetti territoriali utile a descrivere i percorsi della storia euganea nell’arco dei circa 4 secoli delimitati, da un capo, dal coinvolgimento dell’area nelle grandi dislocazioni della proprietà fondiaria e, dall’altro capo, dalla sua piena inclusione nell’orbita politica padovana. Il saggio si avvale di fonti note dandone talvolta penetranti interpretazioni come nel caso dello statuto del 1281 che enumera i “fuochi” dei diversi paesi del contado. Dall’esame delle superfici riesce a stabilire che lo spazio delle terre collinari corrispondeva a meno di un decimo del territorio padovano complessivo, mentre il numero dei fuochi corrispondeva all’incirca a poco meno di un quarto del totale e che i più ricchi centri, come Monselice ed Este, si trovavano nel comprensorio collinare. 
Collodo S., Ricerche sugli assetti territoriali dei Colli Euganei nel medioevo, “Terra d’Este. Rivista di storia e cultura”, 16 (2006), n. 31, p. 7-55, con ricca bibliografia che segnala tra le opere generali: 
Castagnetti, L’organizzazione del territorio rurale nel medioevo. Circoscrizioni ecclesiastiche e civili nella “Langobardia” e nella “Romania”, Bologna Patron 19822, p. 132-136, 160-161, per l’identificazione dei progenitori dei da Calaone e per notizie, corredate di documenti, sulle proprietà del nuovo ramo dinastico. 
Sostiene la Collodo che il declino di Padova  fra tardo antico ed alto medioevo è tuttora al centro di discussioni in quanto, di fronte alla propensione di più di uno studioso a negare che la città potesse essere stata distrutta radicalmente dall’incendio del 602, si tende a motivare il declassamento della sede sul piano dell’organizzazione civile con la decennale erosione del territorio di competenza, che era stata provocata dai Longobardi e, con questi, dai vicentini e dai trevigiani, passati dalla parte dei conquistatori fin dall’inizio dell’invazione (cfr. Settia, Monselice nell’alto medioevo, p. 87-88 e note 44,48). La studiosa ribadisce la convinzione che la città sia stata penalizzata non tanto dall’evento traumatico, di cui narra Paolo Diacono, quanto piuttosto dal dissesto edilizio e ambientale causato a partire dalla seconda metà del VI secolo dalle divagazioni del paleo-Brenta. Osserva, comunque, la studiosa come le divergenze degli studiosi sulla natura delle cause non debbono oscurare la realtà della grave crisi esperimentata da Padova, crisi provata più che a sufficienza dalla perdita del ruolo di capoluogo fino alla metà inoltrata del secolo X. 
 
Sull’antroponimia della nobiltà e la fissazione di un cognome familiare legato al castello vedi: 
Bortolami S., Famiglia e parentela nei secoli XII-XIII: un esempio di “memoria lunga” dal Veneto, in Viridarium floridum. Studi di storia veneta offerti dagli allievi a Paolo Sambin, Padova 1984 (Medioevo e Umanesimo, 54), p. 117-157.

Contributi di taglio generale

Cessi R., Padova medioevale. Studi e documenti, 2 voll., a cura di D. Gallo (con Presentazione di P. Sambin) che raccolse l’abbondante produzione del maestro sulla Padova comunale e signorile (pur senza pervenire ad un concluso disegno della storia cittadina dell’epoca, Padova 1985. Il volume comprende, tra gli altri, i saggi sottoelencati: 
Cessi R., L’ordinamento del territorio padovano in età longobarda, già in “Bollettino del Museo Civico di Padova”, n.s., 3 (1927). 
Cessi R., La distruzione di Padova al tempo di re Agilulfo, già in “Archivio Veneto”, s. V., 69 (1961). 
Cessi R., L’espugnazione di Monselice (1338), già in “Atti della r. Accademia delle scienze di Torino”, 41 (1904-1905). 
Cessi R., La signoria comitale dei Carraresi nel secolo XII, già in “Bollettino del Museo Civico di Padova”, n.s., I, 18 (1925). 
 
Cracco G., Società e Stato nel Medioevo veneziano (sec. XII-XIV), Firenze 1967. 
Bortolami S., Castelli e terre murate medioevali a nord e a sud dell’Adige. La nascita dei centri storici del Padovano e del Polesine, in Mariacher G. — Bortolami S. — Zerbinati E., Centri storici, Padova 1986, p. 16-25. 
Città murate del Veneto, a cura di S. Bortolami, Cinisello Balsamo 1988. 
Collodo S., Una società in trasformazione. Padova tra XI e XV secolo, Padova 1990. 
Veneto (Il) nel medioevoDai comuni cittadini al predominio scaligero nella Marca, a cura di A. Castagnetti — G. M. Varanini, Verona 1991, con particolare riferimento al contributo: Sannazaro M., Il territorio padovano, p. 244-250. 
Bortolami S., Lotta e protesta contadina nel Veneto dal medioevo alla prima età moderna: un bilancio, “Annali dell’Istituto Alcide Cerve”, 16 (1994), p. 45-64, che propone un bilancio sui fenomeni di lotte contadine. 
Bortolami S., Pieve e “territorium civitatis” nel Medioevo. Ricerche sul campione padovano, in Il Quartiere Brentella. La città di Padova oltre le mura occidentali, a cura di C. Grandis, Sommacampagna 1999, p. 65- 112 (incentrato sul quartiere Brentella). 
Collodo S., Società e istituzioni in area veneta. Itinerari di ricerca (secoli XII-XV), Fiesole (FI) 1999. 
 
Tra le opere generali segnalate da Silvana Collodo relative all’area veneta di terraferma nel periodo medievale
Collodo S., Il ceto dominante padovano, dal comune alla signoria (secoli XII-XIV), in Collodo S., Società e istituzioni in area veneta. Itinerari di ricerca (secoli XII-XV), Fiesole, Nardini, 1999, p. 36-46. 
Castagnetti A., La Marca Veronese-Trevigiana, Torino, UTET, 1986;  
Castagnetti A., Il Veneto nell’alto medioevo, Verona, Libreria Universitaria ed., 1990. Contributi riguardanti situazioni specifiche che si ritrovano anche nell’area euganea; per la crisi, fino eventualmente alla scomparsa, delle città romane, cfr. 
La Rocca C., “Castrum vel potius civitas”. Modelli di declino insediativo in Italia settentrionale durante l’alto medioevo, in L ‘alto medioevo italiano alla luce dell’archeologia, a cura di R. Francovich, G. Noyé, Firenze, All’insegna del Giglio, 1994, pp. 545-554;  
La Rocca C., Città scomparse in area veneta nell’alto medioevo: da ti archeologici, fonti scritte e memoria storiografica, in L’Adriatico dalla tarda antichità all’età caro lingia , a cura di G. P. Brogiolo e P. Delogu, Firenze, All’insegna del Giglio, 2005, pp. 287-307;  
Riguardo ai mutamenti della viabilità sotto il profilo degli itinerari e dei mezzi impiegati, cfr. il volume a più mani  
Per terre e per acque. Vie di comunicazione nel Veneto dal medioevo alla prima età moderna, a cura di D. Gallo, F. Rossetto, Padova, Il Poligrafo-Comune di Monselice, 2003, in particolare i contributi di S. Collodo (pp. 17-28); C. Corrain – E. Zerbinati (pp.29- 77); C. Azzara (pp. 79-82); L. Casazza (pp. 93-117);  
per un quadro di sintesi sulle trasformazioni del paesaggio d’ambito padovano (compresa l’area collinare) fino a tutto il secolo X,  
cfr. G. Rippe, Padoue et son contado (Xe-XI//e siecle), Rome, Ecole Française, 2003, pp. 31-86.  
Ancora un quadro generale sul Medioevo locale: 
Lorenzoni G., Medioevo padovano, in Bettini S — Lorenzoni G. — Puppi L., Padova. Ritratto di una città, Vicenza 1973, p. 49-82.

Opere sull’altomedioevo

Gaffarini P. M., Analisi storica del territorio veneto dagli Euganei ai Longobardi, “Bollettino del C.I.S.A. A Palladio”, 18 (1976), p. 65-86. 
Mor C. G., L’organizzazione territoriale del Veneto nell’Alto Medioevo, “Bollettino del C.I.S.A. A Palladio”, 18 (1976), p. 87-98. 
Carile E., Il ducato venetico fra ecumene bizantina e società locale, in La Venetia dall’antichità all’alto medioevo, Roma 1988, p. 89-109. 
Castagnetti A., Dalla distrettuazione pubblica di età longobarda e carolingia al particolarismo politico di età postcarolingia, in Il Veneto nel Medioevo, vol. II, a cura di A. Castagnetti e G.M. Varanini, Verona 1989, p. 5-85. 
Gorini G., Moneta e scambi nel Veneto altomedievale, in Il Veneto nel Medioevo. Dalla “Venetia” alla Marca Veronese, a cura di A. Castagnetti e G.M. Varanini, I, Verona 1989, p. 166-167.

Sul periodo longobardo

Fasoli G., Tracce di insediamenti longobardi nella zona pedemontana tra il Piave e l’Astico e nella pianura tra Vicenza, Treviso e Padova, in Atti del I congresso internazionale di studi longobardi [Spoleto, 27-30 settembre 1951], Spoleto 1952, p. 303-307. 
Mor G.C., Bizantini e Longobardi sul limite della Laguna, “Antichità Alto Adriatiche”, 17 (1980), vol. I, p. 231-264. 
Castagnetti A., Tra “Romania “ e “Longobardia”. Il Veneto meridionale nell’altomedioevo e i domini del marchese Almerico II, Verona 1991. 
Verger P., Schede di archeologia longobarda in Italia. Veneto, in “Studi Medievali”, s. 3a, 34 (1993) 1994, fasc. I. 
Verger P., Il ritrovamento di uno scramasax a Sant’Elena d’Este (Padova), “Archeologia Veneta” 16-18 (1993-1995), p. 79-86 (ritrovamenti databili alla seconda metà del VII secolo d.C.).

Sul Duecento

Fondamentali per il periodo sono i lavori di Zorzi che fu allievo di Roberto Cessi a Padova: 
Zorzi A., Il territorio padovano nel periodo di trapasso da comitato a comune. Studio storico con documenti inediti, Padova 1930 (Miscellanea di storia veneta della Deputazione di storia patria per le Venezie, s. IV, 3), che gli valse il premio “Andrea Gloria”. 
Zorzi M.A., L’ordinamento comunale padovano nella seconda metà del sec. XIII. Studio storico con documenti inediti, Venezia 1931 (Miscellanea di storia veneta della Deputazione di storia patria per le Venezie, s. IV, 5). 
Sambin P., Aspetti dell’organizzazione e della politica comunale nel territorio e nella città di Padova tra il XII e il XIII secolo, “Archivio Veneto” 58-59 (1956), p. 1-16, con appendice di documenti. 
Gasparotto C., Padova ecclesiastica 1239, note topografico-storiche, in Fonti e ricerche di storia ecclesiastica  
padovana, I, Padova 1967, p. 13-196. 
De Sandre Gasparini G., Statuti di confraternite religiose di Padova nel Medio Evo. Testi, studio introduttivo e cenni storici, Padova 1974, (Fonti e ricerche di storia ecclesiastica padovana, 6). 
Bortolami S., Per la storia della storiografia comunale: il “Chronicon de potestatibus Padue”, “Archivio Veneto”, 105 (1975), p. 69-121. 
Rigon A., Ricerche sull’”Ordo sancti Benedicti de Padua” nel XIII secolo, “Rivista di Storia della Chiesa”, 29 (1975),  
p. 511-535. 
Rippe G., Feudum sine fidelitate. Formes féodales et structures sociales dans la région de Padoue a’ l’époque de la première commune (1131-1236), in “Melanges de l’Ecole française de Rome. Moyen Age. Temps modernes, 87, 1975, p. 187-239. 
Rippe G., Commune urbaine et féodalité en Italie du nord: l’exemple de Padoue (Xe siècle-1237), “Mélanges de l’Ecole française de Rome. Moyen Age-Temps modernes”, 91 (1979), p. 659-697. 
Medioevo rurale. Sulle tracce della civiltà contadina, a cura di V. Funagalli e G. Rossetti, Bologna 1980, interessante in particolare l’intervento di Settia A.A., La toponomastica come fonte per la storia del popolamento rurale, p. 35-56. 
S. Antonio 1231-1981. Il suo tempo, il suo culto e la sua cittàCatalogo della Mostra, a cura di G. Gorini, Padova 1981, con particolare riferimento al contributo di Sante Bortolami: 
Bortolami S., La città del Santo e del Tiranno: Padova nel primo Duecento,  p. 244-261. 
Settia A. A., “Ecclesiam incastellare”. Chiese e castelli della diocesi di Padova in alcune recenti pubblicazioni, “Contributi alla bibliografia storica della chiesa padovana”, 3-4 (1978-79), (Fonti e ricerche di storia ecclesiastica padovana, 12), Padova 1981, p. 47-75. 
Bortolami S., Fra “Alte Domus” e “Populares Homines”: il Comune di Padova e il suo sviluppo prima di Ezzelino, in Storia e Cultura a Padova nell’età di Sant’Antonio. Convegno internazionale di studi 1-4 ottobre 1981 Padova-Monselice, Padova 1985, p. 3-73. 
 
Rippe Gérard, Padoue et son contado (Xe-XIIIe).Societé et pouvoirs, Rome, Ecole française de Rome, 2003. Il lavoro del Rippe — durato 15 anni — si apre con un excursus sulle vicende del popolamento e del paesaggio che l’alto medioevo padovano ereditò dall’antichità. Segue poi la nascita e i mutamenti del regime comunale cittadino con i suoi riflessi sul territorio e della produzione agricola sino alla crisi del XIII secolo. Il Rippe fu animato da predilezione per Padova che divenne un fatto d’amore per un paese, la sua cultura e la sua lingua, che lo portava fino a “descrivere con entusiasmo i paesaggi brumosi dei Colli Euganei  e ad evocare il destino fatale degli arimanni della Saccisica. 
Una recensione approfondita del lavoro compare in : 
Maire Vigueur J. C., Villes et campagnes dans l’Italie comunale : l’exemple de Padoue, « Le moyen age », 110 (2004), p. 643-657.

Sul tiranno Ezzelino

Sulla figura e il periodo del terribile tiranno, tra la numerosa bibliografia proponiamo: 
Bortolami S., La città del Santo e del Tiranno: Padova nel primo Duecento, in S. Antonio 1231-1281. Il suo tempo, il suo culto e la sua città, catalogo a cura di G. Gorini, Padova 1981, p. 244-261. 
Bortolami S., Fra “Alte Domus” e “Populares Homines”: il Comune di Padova e il suo sviluppo prima di Ezzelino, in Storia e Cultura a Padova nell’età di Sant’Antonio. Convegno internazionale di studi 1-4 ottobre 1981 Padova-Monselice, Padova 1985 (Fonti e ricerche di storia ecclesiastica padovana, 16), p. 3-73. 
Bortolami S., “Honor civitatis”. Società comunale ed esperienze di goevrno signorile nella Padova ezzeliniana, in Nuovi studi ezzeliniani, a cura di G. Cracco, Roma 1992, p. 161-239. 
Cracco G., Nato sul mezzogiorno. La storia di Ezzelino, Vicenza 1995. 
Fasoli G., Ezzelino da Romano, fra tradizione cronachistica e revisione storiografica, in Storia e cultura a Padova nell’età di Sant’Antonio, Padova 1984 (Fonti e ricerche di storia ecclesiastica padovana, 16), p. 85-101. 
Dell’antistoricità dello “scontro” tra S. Antonio ed Ezzelino, poi ripropostosi anche nell’iconografia (esempio tipico è l’affresco dipinto nel 1510-11 da G. Antonio Requesta — il “Corona” — nella Scuola del santo a destra dell’altare, si occupa: 
Gasparotto C., S. Antonio ed Ezzelino da Romano nella storia e nella letteratura, “Padova e la sua provincia”, 19 (1973), n.s., n. 7, p. 3-8. 
Manselli R., Ezzelino da Romano nella politica italiana del sec. XIII, in Studi ezzeliniani, Roma 1963.

Sul Trecento e il periodo carrarese

Una rapida sintesi sulla Padova del Trecento abbiamo in: 
Collodo S., Padova nel Trecento, in “Padua Sidus Praeclarum. I Dondi Dall’Orologio e la Padova dei Carraresi, s.l., Edizioni 1+1, 1989, catalogo della mostra, p. 145-156. Punto di riferimento sulla storia della Casata dei Carraresi e chiave d’accesso alla bibliografia specializzata sono i profili di:  
Canguzza Billanovich M. C., Kohl B. G., Carrara Giacomo (primo e secondo); Francesco il Vecchio; Francesco il Novello; Marsilio; Ubertino, in Dizionario biografico degli Italiani, XX, Roma 1977, p. 671-702. 
Padova Carrarese. Atti del Convegno, Padova, Reggia dei Carraresi, 11-12 dicembre 2003, a cura di Oddone Longo, Padova, Il Poligrafo, 2005. 
 
Si veda, inoltre: 
Cittadella G., Storia della dominazione carrarese in Padova, Padova 1842. 
Gloria A., Documenti inediti intorno al Petrarca con alcuni cenni della casa di lui in Arquà e della Reggia dei Da Carrara in Padova, Padova 1878. 
Pastorello E., Nuove ricerche sulla storia di Padova e sui Carraresi, Padova 1908. 
Dondi (I) Dall’Orologio e la Padova dei Carraresi, Padova 1985. 
Hyde J. K., Padova nell’età di Dante. Storia sociale di una città-stato italiana, Trieste 1985 (traduzione dell’originale edito nel 1966), con numerosi riferimenti all’area collinare indicata come “Pedevenda”. 
Montobbio L., Splendore e utopia nella Padova dei Carraresi, Noventa Padovana 1989. 
Gallo D., L’epoca delle signorie: Scaligeri e Carraresi (1317-1405), in Monselice. Storia, cultura e arte di un centro “minore” del Veneto, a cura di A. Rigon, Monselice 1994, p. 173-189. 
Kohl B. G., Padua unter the Carrara, 1318-1405, Baltimore and London 1998. 
 
Incentrato sui luoghi, un pregevole tentativo di riportare alla conoscenza ciò che resta del grande patrimonio architettonico ed artistico che si deve ai signori da Carrara che governarono la città per un intensissimo regno durato appena un secolo: 
Banzato D. – D’Arcais F. (a cura di), I luoghi dei Carraresi. Le tappe dell’espansione nel Veneto del XIV secolo, Treviso, Canova edizioni, 2006. 
Naturalmente sono molteplici i riferimenti alle strutture presenti nel territorio collinare: 
Bortolami S., La Rocca e il Castello di Monselice, p. 167-174; 
Bortolami S., La “terra” di Este nel periodo carrarese,p. 175-178; 
Draghi A., La cinta muraria carrarese di Este, p. 179-189; 
Listo G., Il castello di San Martino della Vaneza, p. 196-204.

Sul Quattrocento

Gloria A., La Bolla d’Oro nella dedizione della città di Padova alla Repubblica di Veenzia, Padova 1848. 
Raulich J., La caduta dei Carraresi, Padova 1896. 
Bertelot L., Padua unter venezianischer Herrschaft, 1435, “Quellen und Forschrengen aus italianischen Archives und Bibliotheken”, 1932-1933, p. 188-206. 
Pino-Branca A., Il comune di Padova sotto la Dominante nel secolo XV. (La politica economica di Venezia nel comune padovano), “Atti del reale istituto veneto di scienze lettere ed arti”, 93 (1933-34), p. 325-390, 1249-1323; 96 (1936-37), p. 739-774; 97 (1937-38), p. 71-100. 
Lazzarini V., Beni carraresi e proprietari veneziani, in Studi in onore di Gino Luzzato, Milano 1949, p. 274-288.
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