Mussolini a Padova

Il 24 settembre del 1938

Il 24 settembre del 1938 Mussolini fu accolto da una folla “oceanica” come rappresentato nella retorica di regime – nel Prato della Valle di Padova. Il Duce arriva nella città veneta alla vigilia della Conferenza di Monaco, forse del momento clou del suo ruolo nelle relazioni diplomatiche internazionali. Le potenze democratiche – Francia e Inghilterra – acconsentirono, con la mediazione appunto di Mussolini, alle mire di Hitler sul territorio dei Sudeti, dando occasione al Führer di annettersi l’intera Boemia e Moravia e di approvare uno stato satellite in Slovacchia governato dal clerico fascista monsignor Tiso.

La gente sembrava impazzita

E’ venuto Mussolini a Padova una volta, io ero piccolissima, ovviamente ero ‘figlia della lupa’. Ero vestita con la gonnellina nera, la blusetta bianca e il berrettino fatto con un pezzo di calza… erano calze nere […]. C’era un entusiasmo a Padova, la gente sembrava impazzita. Dopo… Mio padre stesso che era inquadrato in quell’ambito del fascismo, di quelle cose là… ha cominciato a subodorare che qualcosa non andava, soprattutto quando si è intromesso Hitler. E noi l’abbiamo sentito senza che lui ci parlasse… perché lui non ci parlava mai di politica in casa, assolutamente, ci faceva vivere e basta […]. E quando Hitler ha dato in escandescenze, che ha fatto quelle tragedie che ha fatto, mio padre ha dubitato dell’intelligenza di Mussolini, mi ricordo questa cosa perché ha detto: ‘Ma com’è possibile che una persona, nata in un ambiente italiano come era il nostro…’. Sì, per carità, ci sono anche qua tanti cattivi, non dico di no, però, insomma, non c’era questa mentalità così… distruttiva… Ha dubitato dell’intelligenza di Mussolini

Le figlie del podestà in Prato della Valle il 24 settembre 1938 (collezione privata)

Elvira 1930

le donne sono andate con le carrette

Il periodo di Mussolini… Per esempio, noi, quella volta là, siamo andati a Padova, che è venuto a Padova in Prato della Valle. Quella volta là noi siamo andati in bicicletta e le donne sono andate con le carrette, c’erano le carrette con il cavallo davanti. Quella volta c’era il Prato della Valle quasi pieno, dalla quantità di gente che c’era […]

Mirko 1916

Tutti quanti andare… ognuno aveva il suo posto

Certo che mi ricordo. Quando è venuto a Padova… mi sembra di sentirlo… Avevo un disco […] quello del duce, che ha parlato, che ha… quando ha annunciato la guerra. Ma sa quanto bello… me lo tenevo, io non so… lo facevo io sentire a qualcuno […] mi è stato portato via. Sa quanto bello, mi ricordo… Può immaginarsi che organizzazione che hanno fatto tutti i comuni: c’erano ‘piccole italiane’, tutte quante in graduatoria, tutti quanti andare… ognuno aveva il suo posto. Allora c’era il tram, allora c’era il tram a Villa […]. Allora erano organizzati che il tram portava… allora una volta portava gli avanguardisti, mi sembra, allora erano i ragazzi… e tutti quanti sa, con le divise […]. Io non sono andata, devo essere stata piccola o che non sia dovuta andare o che mia mamma non abbia voluto. Io a Padova non sono andata, c’era troppa confusione, c’era da avere anche… sa, magari ti viene male… ma era tutto organizzato: c’erano le barelle, c’era la Croce Rossa, la Croce Verde, c’era tutto. Allora andavano a gruppi, a numeri, erano organizzati, sono andati a Padova… quando è venuto a Padova… […] 

Attilia 1928

nell'archivio Luce la sequenza delle foto della visita del Duce a Padova
Follow by Email