Praglia nel primo conflitto mondiale. Una prospettiva sulla guerra nelle pagine della “Cronaca” della famiglia monastica
Livello: scuole medie secondarie di secondo grado, adattabile anche alle scuole medie secondarie di primo grado
Nella “Cronaca” della famiglia monastica si percepiscono le prospettive, le problematiche, le attese e si sente l’eco dei terribili eventi che accompagnarono lo svolgersi della immane tragedia del primo conflitto mondiale, una guerra civile europea, secondo taluni storici, che determinò conseguenze catastrofiche. Nelle annotazioni quotidiane del cronista si infiltrano le divisioni che nella comunità riflettono le spaccature del paese; nello scorrere lento dei giorni si raccontano gli addii, le attese, le paure. Si percepisce l’avvicinarsi del rombo del cannone fino ai terribili giorni di Caporetto che porta sgomento e paura anche tra le mura monastiche (ma anche accoglienza per i soldati costretti a dormire all’addiaccio). Le campane suonarono per sei ore in quel’11 novembre del 1918 ma la gioia dei rintocchi fu ben presto oscurata dal moltiplicarsi dei problemi che la guerra imperialista non aveva assolutamente risolto per i paesi europei e del mondo intero.
Livello: scuole medie secondarie di primo grado, per la semplicità dell’esposizione storiografica.
Il Pedevenda medievale
Anche Padova, come le città-stato medievale, mirava all’autosufficienza da attuarsi mediante il collegamento città-territorio. La regione soggetta coincideva più o meno con l’attuale provincia, salvo ad est dove si estendeva fino ad Oriago e Mirano. L’area era pari a circa 2.500 chilometri quadrati ed era divisa in due parti: il Pedevenda e la pianura, strettamente complementari. All’epoca il terreno del Pedevenda era fertile e le sue valli sono adatte alla vite, come si può dedurre dagli alti prezzi pagati per quei vigneti. Il concola de Pedevenda è la misura di capacità standard per il vino nei documenti padovani. Le colline erano la sola parte dove cresceva l’olivo e costituivano una fonte considerevole di rifornimenti di calce e di pietra da costruzione.
Livello: scuole medie secondarie di secondo grado, per i riferimenti all’assetto dello stato veneto, alla Riforma e al nascere dell’agricoltura capitalistica
La questione dei gamberi di monte …
Un cambiamento nelle abitudini alimentari in uso presso un’antica Fiera del Venda che si può ricavare dai documenti studiati dallo storico padovano Paoo Sambin, apre prospettive interesanti sulle trasformazioni sociali ed economiche intercorse tra medioevo e prima età moderna. Mentre nel Medioevo i monaci offrivano ai convenuti vino bianco e gamberi di monte a distanza di circa tre secoli la gente venuta per la festa di San Giovanni deve accontentarsi dei fagioli. Le consuetudini aliomentari aprono un interrogativo sulle ragioni che hanno portato a tale cambiamento attribuibili a fenomeni religiosi e culturali come il diffondersi della Riforma o al modificarsi di assetti eonomici con l’imporsi del capitalismo agrario, con i suoi vincoli e restrizioni, anche nelle campagne padovane.
Livello: scuole medie secondarie di secondo grado, fruibile, con accorgimenti didattici, anche per le secondarie di primo grado.
La strada “Montanara” dall’età romana ad oggi
L’antica strada Montanara – che taluni vogliono far risalire all’epoca romana, mentre da altri, per la sua partenza a raggiera dal centro urbano, viene collocata in epoca medievale – è una strada che segna profondamente il territorio. Oggi nota come Provinciale 89, o anche indicata come Via Euganea o Via dei Colli, essa è sempre stata l’arteria principale che attraversa il comune di Teolo per collegare Padova con il comprensorio euganeo. Nei secoli ha fortemente caratterizzato i luoghi connotandone gli elementi culturali ed economici.