proverbi

Proverbi, modi di dire, blasoni popolari

 
Sui proverbi segnaliamo alcune raccolte dell’800
Balladoro A., L’antropologia criminale nei proverbi veneti, in “Archivio di psichiatria, scienze penali ed antropologia criminale”, 18 (1897), p. 157-162. Curioso perché presenta una serie di proverbi fisiognomici che mettono in relazione i caratteri somatici con l’indole. 
Belli M., Proverbi meteorologici veneti, in “Rivista delle tradizioni popolari italiane”, 1 (1894), n. 11, p. 882. 
Bernoni D. G., L’igiene della tavola dalla bocca del popolo, ossi proverbi che hanno riguardo all’alimentazione, Venezia 1872, (903 proverbi senza commento). 
Bernoni D. G., Credenze popolari veneziane, Venezia 1874 (287 credenze cui sono mescolati proverbi e motti). 
Bernoni D. G., Tradizioni popolari veneziane, Venezia 1878 dove due serie di proverbi chiudono l’opera: i proverbi igienici divisi per argomento (salute, aria, malattie, morte) e quelli fisiognomici. 
Pasqualigo C., Raccolta di proverbi veneti, 3 voll., Venezia 1858 (successive edizioni nel 1879 e nel 1882). 
Pavanello M., Proverbj, riboboli e detti proverbiali o sentenziosi, Vicenza 1794. 
Proverbi (I) dell’agricoltor padoan. Lunario per l’anno 1860, Padova 1860. 
Proverbi veneti (agricoltura e meteorologia), Estratti dal “Raccoglitore della Società d’Incoraggiamento della Provincia di Padova”, 5 (1885), tra i quali se ne segnala uno particolarmente significativo riferito alla povertà delle zone montuose: I monti xe monti, sensa bisogno de esser monti. Per la raccolta del materiale gli estensori dichiarano di essers serviti dei lavori del dr. Filippo Fanzago e di molti altri tra i quali segnaliamo il dott. Giuseppe Carraio di Teolo. 
Proverbi veneti, (raccolti e illustrati dai dott. F. Coletti e F. Fanzago), Estratto dal “Raccoglitore della Società d’Incoraggiamento della Provincia di Padova, 7 (1887).  
Proverbi su l’Economia e contrati de l’Agricoltor Padoan. Lunario per l’anno 1865, Padova 1865. 
Gloria A., Volgare illustre nel 1100 e proverbi volgari del 1200, Venezia, G. Antonelli, 1885 (rist. Bologna, Forni, 1977). 
Ninni A. P., Materiali per un vocabolario della lingua rusticana del contado di Treviso con una aggiunta sopra le superstizioni, le credenze ed i proverbi rusticani, Venezia 1891. 
 
Su Geremia da Montagnone 
L’opera del giudice Geremia da Montagnone nato tra il 1250 e 1260 e morto nel 1321 che raccoglie nel suo Compendium moralium notabilium  testi classici, biblic ma anche molti proverbi latini e volgari. Il Compendium  fu stampato a Venezia solo nel 1505 col titolo di Epytoma sapientiae: 
Geremia da Montagnone (1250 ca. — 1320 ca.), Epitoma sapientie, per Hieremiam iudicem de montagnone, et impres. Venetijs, impensa Liechtnsteyn Coloniensis 1505. 
Il testo scorretto e poco fedele, ma limitatamente ai proverbi in lingua volgare e sulla base del manoscritto VI 100 della Marciana di Venezia risalente al 14° o 15 ° secolo, fu rivisto dal Gloria nell’opuscolo Volgare illustre nel 1100 e proverbi volgari del 1200 (ristampato nel 1977 da Forni editore). I 178 proverbi che sono tra le testimonianze più antiche del volgare padovano, sono divisi in 5 temi principali: l’osservazione del mondo naturale, l’esortazione morale, lo sguardo disincantato nei confronti della vita, detti che chiamano in causa il Signore e proverbi dedicati all’amore. 
Ne riportiamo alcuni tra i più consolidati e ancor oggi in uso: El lovo muda el pelo ma non muda el vezoCo no è gatta i sorze ghe balla; La rana no se po trar dal palù; Asino che non se ve, cavalo eser se cre; El besogno caza el lovo del bosco; Can per fame fa forame (mette a essiccare i tutoli del mais per mangiarli); Quela galina canta che se sente l’ovo; Cavra per norbo (movimento di allegria) se scavezza el corno; Amore è orbo; Lunzi da oio, lunzi da core; né l’amore né tosse se po celare; Solo per via andare è folia;  L’una man lava l’altra; Ogno gropo vene al petene; A cavalo donà non guardar lo dente; Non lodare el dì se non vien la sera; Loda el monte e tinte al piano; Chi do livor caza l’una perde l’altra lasa (chi caccia due lepri, perde entrambi). 
Su Geremia si veda anche: 
Del tutto medievale per genere e linguaggio poetico, il florilegium del giudice padovano Geremia da Montagnone (1250/60-1320/22), il Compendium moralium, composto nei primi anni del XIV secolo, mostra la conoscenza di un ampio spettro di antichi autori. Gli scritti di Geremia contengono citazioni da fonti bibliche, patristiche e medievali. Sull’opera di Geremia, si veda: 
Weis R., Il primo secolo dell’umanesimo, Roma, 1949, p. 15-50  
Ullman B., Hieremias de Montagnone and His Citations of Catullus, in B.L. Ullman, Studies in the Italian Renaissance, Roma 1973, p. 79-112.  
Marangon P., Le origini e le fonti dello scotismo padovano, in T. Pesenti (a cura di), Ad cognitionem scientiae festinare. Gli studi nell’Università e nei conventi di Padova nei secoli XIII e XIV, Trieste 1997, p. 186-187.  
Geremia fu autore di altre due importanti opere: la Summa commemorialis utilium iuris e il Compendium de significatione vocabulorum medicorum (Weiss, Il primo secolo cit, p. 22-4. Su Geremia da Montagnone e Catullo, cfr. J. H. Gaisser, Catullus and His Renaissance Readers, Oxford 1993, p. 18). 

Contributi recenti

Tra le pubblicazioni più recenti: 
Bianchi G., Proverbi e modi proverbiali veneti, Bologna 1992. 
Cibotto G.A., I proverbi del Veneto, Milano 1959, 915 proverbi numerati e tradotti, divisi per argomento. Si tratta di una scelta di proverbi veneti dalle raccolte cinquecentesche alle pubblicazioni recenti. Ricca la bibliografia finale (volume più volte ristampato). 
Corrain Cl., Alcuni proverbi e modi proverbiali dall’alto e medio polesine e dalla Scodosia, “Atti e memorie del Sodalizio Vangadicense”, I (1972-1973), p. 317-336. 
Cortellazzo M., Le dieci tavole dei proverbi, Vicenza 1992. 
Cortellazzo M., Storie di proverbi veneti e d’altri luoghi, Illustrazioni di Albino Palma, Montemerlo 2002. 
Milani M., Massime e proverbi goldoniani, Padova [1993]. 
Proverbi meteorologici veneti, raccolti da R. Ruzzante editi dal CSIM della Regione Veneto, Campodarsego 1994. 
Proverbi veneti d’altri tempi, Milano 1992.

Contributi specifici sul territorio collinare

Più specifici per la nostra zona, si veda: 
Ciscato A., Folklore, in “Isidoro Alessi. Rivista estense di storia lettere ed arti”, 1 (1895), n. 4, p. 30-32; n. 5, p. 37-39, che propone strofe sui 12 mesi, proverbi relativi ai mesi, alle stagioni, al tempo, raccolti nella campagna padovana. 
Padoan Tecchio M. — Montin D., Squarci di vita. Este ed il suo mandamento fra storia e folklore, Padova 1977, da segnalare Cante e proverbi veneti della zona, p. 283-290. 
Vale la pena di leggere anche il Pronuostego di Pasquale dalle Brentelle in lingua pavana antica: 
Pasquale dalle Brentelle, Pronuostego snaturale contugno  e per l’anno che seon, la nomesa de gi mortali, i prepuositi de favellare, i recuordi ai contadin, co’l Calendario dell’anno 1614, Venezia 1614. 
 
Cortelazzo M., Vocabolarietto veneto dell’amore, Prefazione di G. Segato, Padova Panda 2004 (L’oro dei suoni, 12), che raccoglie espressioni, parole e tradizione collegate all’amore, con alcuni riferimenti precisi ai Colli Euganei come per la vicenda del maz de fiori (maggio dei fiori) a Boccon, l’espressione ciapàr carega e altro ancora. 
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