Sulla storia del paese
Esigui i contributi sulla storia del paese:
Sartori F., Cronistoria di Carbonara, Padova 1902.
Gasparotto C., Notizie storiche sul comune di Rovolon, “Città di Padova”, 6 (1966), p. 46-49.
Recente questo libro invece molto “raccontato”, una testimonianza diretta delle modalità di vita in uso nei nostri paesi fino a pochi decenni fa:
Holzer F., Rovolon. Amore per una terra, Padova s.d. Il libro contiene due contributi interessanti:
Bellinati C., La Pieve di Rovolon. Notizie e cenni storici dalle visite pastorali, p. 35-46;
Tirolese G. B., San Giorgio di Rovolon una chiesa donata a Santa Giustina di Padova. Cenni storici di un rapporto secolare, p. 47-63.
Di memorie è anche il libro:
De Fabii Negro L., Ricordi in un quaderno, Roma 1987. L’autrice ripercorre le vicende personali e della famiglia — nel periodo compreso tra le due guerre mondiali — che ebbe casa a Rovolon (la parte I s’intitola “Rovolon, la casa) e che così descrive il luogo (che riportiamo perché ripercorre alcuni tratti chiave dell’immaginario collinare): Tutto il paesaggio degliEuganei è arcadico, rasserenante, disteso, con monticelli boscosi, piccoli vigneti, morbidi dossi di colline, cime modeste, alte però sulla pianura, ricoperte di fitti castagneti. La zona a sud è dolcissima e agreste, quella nord più montana ed ombrosa. La casa, la nostra casa, ai piedi del pendio nord, ha un fascino particolare, è davvero una casa-mamma: col portico, la grande corte, sembra pronta ad abbracciare i suoi figli… (p. 14) si tratta della casa costruita dei benedettini che domina il piano verso Vicenza oggi indicata col nome di Villa Ottavia dal nome dell’antenata che la comprò verso il 1885.
La stessa Villa ospitò nell’estate del 1536 — come ricorda una lapide — l’abate benedettino Gregorio Cortese — che sarà poi cardinale — il quale intavolò con personaggi illustri dell’epoca, come Reginaldo Pole, il monaco Marco da Cremona della Comunità di Santa Giustina, una approfondita discussione, su incarico del Papa Paolo III, sulle modalità per riformare la Chiesa. Per l’opera dell’abate Cortese si veda:
Gregorii Cortesii, Omnia quae huc usque colligi potuerunt, sive ab eo scripta, sive ad alium spectantia, I-II, Patavii 1774.
Villa Papafava e Frassanelle
De Lazara N., Le Frassanelle e Saonara, Per le nozze del co. Andrea Cittadella Vigodarzere colla co.a Arpalice Papafava Antonini dei Carraresi, Padova 1839.
Rossi A., Norme dettte… per la manutenzione della grotta, della cisterna, dei depuratori-serbatoj e dei canali collettori, il tutto esistente in Frassanelle villeggiatura della nob. Famiglia Papafava Antonini dei Carraresi, Padova 1885.
Galletto P., Novello Papafava dei Carraresi, Comune di Rovolon 1976, che contiene alcuni cenni dedicati al Parco della Villa Papafava a Frassanelle ed a Rovolon.
Spolaore L., Itinerario fogazzariano, [Cervarese S. Croce] 2001.
Una rappresentazione del Parco delle Frassanelle abbiamo in:
Polcastro G., Le Frassinelle. Poemetto al sig. Luigi Mabil, maggio 1799, ms. BP 1936/XL presso la Biblioteca Civica di Padova; anche in Opere, Padova 1832-1838, a p. 153 del I tomo. Del poemetto si occupa:
Moro G., Il poemetto Frassinelle, o del “quasi volontario esiglio” di Girolamo Polcastro nel 1799, “Bollettino del Museo Civico di Padova”, 81 (1992), p. 375-389.
Sulla chiesa locale
Carpanese C., La chiesa campestre di S. Pietro in Costa, Carbonara (Padova), in L’Abbazia di Santa Maria di Praglia, a cura di C. Carpanese e F. Trolese, Cinisello Balsamo (MI) 1985, p. 82-83.
Rigon A., La parrocchia di S. Giovanni Battista di Carbonara, in L’Abbazia di Santa Maria di Praglia, a cura di C. Carpanese e F. Trolese, Cinisello Balsamo (MI) 1985, p. 71-73.
Sulla storia religiosa del territorio in epoca tardo-medievale:
Pontarin A., Sopra il monte da cinque secoli: la chiesa di S. Giorgio — 5° Centenario dedicazione della chiesa (24 aprile 1502 — 2002), Parrocchia di Rovolon 2002.
Ancora su Rovolon
Capodaglio C., Economia e famiglia a Rovolon (Padova) nei Colli Euganei, in “Sanga” 1 (1998), p. 95-142.
Fogolari G. M., Bastia di Rovolon (Padova). Pugnaletto di selce levigato, “Notizie degli scavi di antichità”, s. VIII, 7 (1953), p. 6.