I Colli Euganei nell'”Itinerario” di Franz Schott: un luogo paradisiaco, pieno di delizie
Un prototipo seicentesco della guida per il viaggio in Italia è l'”Itinerario” pubblicato nel 1601 per opera dei due editori padovani Francesco Bolzetta e Pietro Bertelli, venne pubblicata in Italia, a Vicenza, la seconda edizione latina dell’Itinerario d’Italia di Franz Schott; l’opera fu arricchita delle carte di alcune città d’Italia e il testo, per volontà degli editori, venne ampliato dall’intervento di Geronimo Capugnano, frate domenicano di Bologna. Una successiva edizione latina fu pubblicata da Pietro Bertelli nel 1610 a Vicenza. Nel 1620 lo stesso autore Franz Schott, spinto dal successo immediato che il suo Itinerario aveva ottenuto, tentò la pubblicazione di un’ulteriore edizione latina che apparve a Colonia ma fu un insuccesso e non ebbe alcuna influenza sulle successive edizioni. Nel 1625, anno giubilare, dopo la morte di Franz Schott, il fratello Andreas curò una nuova edizione latina dell’Itinerario, che fu seguita dall’edizione pubblicata ad Amsterdam nel 1655 dal grande editore Jodocus Jansson.
Nell’opera del viaggiatore fiammingo Franz Schott (nome latinizzato in Franciscus Scottus) i Colli sono introdotti come i “famosi Colli Euganei, così detti da una parola greca, per le loro gan delizie … e Costantino Paleologo (come diceva il Rodigino) diceva, che fuori del Paradiso Terrestre, non si sarebbe potuto ritrovare il più delizioso luogo di questo …”