turismo

La vocazione turistica dei Colli

Trovare un gradevole riparo alla calura estiva e ricavare utili guadagni dal commercio del vino e dell’olio, oltre all’autoconsumo, avevano indotto enti ecclesiastici  e famiglie in vista ad acquistare terreni nei Colli. Sin dal Trecento non solo i principi da Carrara, ma anche esponenti di famiglie ben in vista del patriziato padovano come i Lion, i Turchetto, i Buzzacarini, i Cortusi, i Cando, gli  Scrovegni, gli Ove tari, i Pimbioli, i Capodivacca, gli Ongarelli, si godevano le loro proprietà ad Arquà Sacco (la notizia è tratta da Bortolami S, Il paesaggio euganeo ai tempi del Petrarca, in Francesco Petrarca e il Veneto. Atti del Convegno (Padova e Arquà Petrarca, 18-19 ottobre 2002), a cura di A. Alessandri, Ill. di A. De Rossi, Montemerlo 2003, p. 44). 
Il turismo — nelle sue diverse componenti di turismo naturalistico ed ambientale, religioso ed enogastronomico — rappresenta ancora oggi per i Colli una risorsa ricca di prospettive. La “scoperta”, o riscoperta, di una valenza turistica del comprensorio collinare è avvenuta nel corso del Novecento e la rivista “Padova” ne fu uno dei principali promotori. Ma si tratta di una riscoperta perché in epoca moderna il villeggiare delle nobili famiglie era un fatto comune. Così scriveva, ad esempio, Bernardo Scardeone a proposito di Teolo nel 1560: A Teolo vi sono diverse case abitate in tempo d’estate da cittadini padovani; è un luogo gradevole e vi è una torre con orologio e un portico lodevolmente costruiti in anni vicini con spesa pubblica
 
Ad Abano, intanto, era sorta l’Azienda Autonoma di Cura costituita il base alla legge del 1926 con decreto interministeriale in data 8 marzo 1927. Il primo Comitato d’amministrazione entrò in carica il 1 luglio 1927 presieduto dal generale Adelchi Mentaschi allora capo dell’Amministrazione comunale di Abano Terme. 
Diretta da Luigi Gaudenzio, il  mensile edito a cura del Comitato provinciale turistico comincia negli anni ’30 a promuovere i Colli Euganei con molteplici interventi: 
“Comunicazioni turistiche. Gli Euganei”, “Padova, 4 (1931), n. 5, p. 33-34. 
L’anno dopo — 1932 — la rivista è ancora diretta da Luigi Gaudenzio mentre Giuseppe Indri — funge da Commissario Straordinario del Comitato Turistico provinciale di Padova. Il n° 9 di quell’anno 1932 viene stampato come numero monografico dedicato ai Colli Euganei. Il numero ospita anche una breve missiva da Roma di Arturo Marescalchi, il quale dichiara di non comprendere come questi incantevoli Collifigli di una rivoluzione sismica, non siano frequentati da italiani e stranieri. La valorizzazione, dunque, passa attraverso la soluzione del problema dell’acqua, la sistemazione di una idonea rete di strade – (perché paesini come Faedo e Fontanafredda sono praticamente inaccessibili, si dice) – dei mezzi di trasporto. Promuovere, poi, il biondo vino di Castelnuovo e di Arquà, le primizie orticole, le buone trattorie e gli alberghetti per far sì che i Colli divengano i luoghi di villeggiatura per padovani, rodigini e veneziani e meta di gite. Per inciso, si raccomanda ai proprietari quel rimboschimento delle colline che appaiono nelle foto dell’epoca ancora calve. 
Nel numero compaiono i seguenti interventi: 
Valeri D., Ritorno agli Euganei, p. 7-16; 
Indri G., La provvista dell’acqua potabile, p. 24-26; 
Mazzon I., Pollicoltura padovana, p. 30-34; 
Piva B., A Bresseo. La sagra del ben di Dio, 18-23. 
C.L.,  Il tram dei Colli. Il problema delle comunicazioni, p. 27-29; 
Velatta M., L’Osservatorio Meteorologico del Venda, p. 35-38. 
L’anno dopo ancora un numero monografico è dedicato ai Colli Euganei dal titolo complessivo di “Invito ai Colli Euganei” che riporta una pagina che elenca i Poeti letterati ed artisti che hanno legato il loro nome agli Euganei.. Tra questi interventi segnaliamo: 
Faure G., Dans les collines euganéennes tratto da “Heures d’Italie”, “Padova”, 7 (1933), n. 7, p. 43-52. 
Lorenzoni A., I compagnoni del Catajo, “Padova”, 7 (1933), n. 7, p. 54-60. 
 
Qualche mese dopo compare il resoconto di un premio che si proponeva il miglioramento delle osterie dei Colli 
Concorso (Il) fra le osterie dei Colli Euganei, “Padova”, 7 (1933), n. 10-11, p. 85-87. 
 
Una indagine sulle strategie del marketing da adottare per il rilancio del tuirismo termale: 
Sala F., Il termalismo nei colli Euganei: le nuove politiche del marketing di un turismo antico, tesi di laurea, Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Lettere, a. a. 2003-2004. 
 
Fa il punto sul fenomeno turistico sui Colli Euganei: 
Selmin F., Andare sui Colli. Dal Grand Tour al turismo di massa, in I Colli Euganei, a cura di F. Selmin, Sommacampagna (VR), Cierre, 2005, p. 354-358; 

Il ruolo di Arquà

Il fulcro dell’interesse è Arquà località alla quale la rivista dedica numerosi interventi. Tra questi segnaliamo: 
Moro G., Arquà Petrarca, “Padova” 11 (1938), n. 1, p. 36. (una poesia) 
Euganeus, Seguendo l’itinerario della nuova linea dei Colli Padova-Este. Al Cataio, “Padova” 11 (1938), n. 4, p. 8-13. 
Euganeus, Battaglia, Valsanzibio, Galzignano, Arquà, “Padova” 11 (1938), n. 6, p. 52-58. 
Euganeus. Arquà Este, “Padova” 11 (1938), n. 7-8, p. 34-40 
Mentasti P., La zona petrarchesca negli Euganei, “Padova” 11 (1938), n. 12, p. 7-11.  
Significativo è il fatto che Il Capo del Governo, Mussolini, aveva disposto un contributo di £. 120.000 per la valorizzazione economica e turistica di Arquà. 
Pin T., Giornata di caccia sugli Euganei, “Padova” 10 (1937), n. 9, p. 33-36. 
 
Merita una segnalazione l’iniziativa del Comitato di Propaganda per i Colli Euganei che si propone il risveglio morale, intellettuale ed economico dei Colli che sono tristi, non perché la natura li voglia tali — si dice — ma perché i cittadini li hanno abbandonati: 
Dopolavoro Provinciale di Padova, Nuova vita sui Colli Euganei. I Colli Euganei; I villaggi — campeggio; L’autunno euganeo, Padova [1932?]. Il volumetto, antecedente al 1938 (poiché riporta gli orari dei collegamenti via tram con Villa di Teolo) svolge una breve panoramica informativa sul territorio collinare; promuove, poi i villaggi campeggio organizzati al Monte Venda ed alla Roca Pendice. Completa il lavoro una rapido elenco delle principali sagre dei dintorni . Da segnalare anche tra le inserzioni pubblicitarie quella della Trattoria Gastaldello Gino “Al Belvedere” di Castelnuovo che si propongono come recapito per l’ordinazione dei muli al Venda. Illuminanti alcune righe dedicate all’Autunno euganeo (a firma Franco Mantovani, p. 49): organizzato dal Regime tramite il Dopolavoro, l’Autunno sintetizza tutta la produzione più bella e redditizia della terra dei nostri colli, che porta alla Sagra e al trionfo tanto l’uva quanto le frutta in genere, tanto l’olivo come il vino chiaro e limpido, che scorre generoso attraverso le bocche desiderose. Autunno euganeo come espressione di forte vita agreste, è anche rivelazione meravigliosa di bellezze naturali, sconosciute ai più e dimenticate da alcuni che dovrebbero esserne orgogliosi. Autunno euganeo che sorge nell’anno VIII non come una promessa, ma già come una realizzazione, la quale troverà certamente continuità e progresso nell’avvenire, perché le celebrazioni nei campi verdi dei nostri colli lasceranno tracce indelebili nella mente e nel cuore dei cittadini.  
Significativa è anche la prefazione dove si dice: Si è costituito un Comitato di propaganda per i Colli Euganei il quale ritiene suo compito principale iniziare una propaganda attiva a mezzo di articoli nei giornali e di pubblicazioni speciali. Il Comitato vuole che sia diffusa nel modo migliore la conoscenza dei Colli Euganei e che il problema del risveglio, nel campo morale, intellettuale ed economico, entri nella coscienza di tutti. Problema che deve essere inteso non solo dai cittadini, ma anche dagli abitanti stessi dei Colli, sulla cui buona volontà molto si deve contare per superare ogni ostacolo. I Colli sono tristi non perché la natura li voglia tali, ma perché i cittadini li hanno abbandonati. E per varie ragioni, nessuna delle quali può resistere ad una critica logica e serrata, come saprà dimostrare il Comitato nella sua ulteriore azione. Questo primo libro di propaganda va letto e meditato, ma soprattutto apprezzato. Il Dopolavoro Provinciale di Padova, che, per le finalità dell’Opera, è a contatto continuo dell’elemento popolare e che ha già impostato le soluzioni di vari problemi riguardanti l’elevazione del lavoratore, ha accordato la sua piena collaborazione. Il Comitato quindi trova nel Dopolavoro la possibilità di una più estesa azione e nel contempo di una realizzazione meno difficile, più rapida e soddisfacente. 
 
Nel dopoguerra si rinnova l’interesse per l’area collinare e ne abbiamo un esempio significativo con il convegno “Basi storiche e prospettive dello sviluppo a Padova” (25-26 aprile 1959) in cui Luigi Gaudenzio tratteggia un quadro del turismo locale che tocca anche il tema del termalismo e dei Colli: 
Gaudenzio L., Problemi del turismo a Padova, in Basi storiche e prospettive dello sviluppo di Padova, Atti del Convegno di Studi 25-26 aprile 1959, Acc. Patavina SS.LL.AA., Padova 1959, p. 95-99. 
Il senatore Lorenzi era intervenuto sul tema del turismo termale in un suo discorso al Senato: 
Lorenzi A., Importanza delle stazioni termali nel Turismo. Discorso tenuto al Senato della Repubblica nella seduta del 20 luglio 1949, Roma 1949.

Gli anni Sessanta

Nei primi anni ’60, dunque, si rinvigorisce lo spunto per il turismo nei colli, elemento che tracima anche dalle pagine della rivista (che allora prende il nome di “Città di Padova”) che dedica ancora molta attenzione ai Colli: 
Euganeus, Il terzo tempo della villa sui Colli, “Città di Padova”, 1 (1961), n. 3, p. 41-43. 
Bolzonella M., Gian Maria Falconetto architetto della Villa dei Vescovi in Luvigliano (Colli Euganei) e del complesso Cornaro di Padova, “Città di Padova”, 2 (1962), n. 6, p. 40-41. 
Bolzonella M., La primavera sui Colli Euganei incomincia da Praglia di Teolo, “Città di Padova”, 3 (1963), n. 1, p. 38-40. 
Scandaletti P., Arquà e Valchiusa gemelle nel nome del Petrarca, “Città di Padova”, 3 (1963), n. 2, p. 60-61 
Bolzonella M., 19 luglio. Anniversario della morte di Francesco Petrarca, “Città di Padova”, 3 (1963), n. 3, p. 33-35. 
Bolzonella M., Calore e poesia di settembre sui Colli Euganei, “Città di Padova”, 3 (1963), n. 4, p. 32-34 
Bolzonella M., Il castello di Este, “Città di Padova”, 3 (1963), n. 5-6, p. 62-63. 
Rizzetto R., Concorso di idee per la valorizzazione dei Colli, “Città di Padova”, 9 (1963), n. 3, p. 32-34. 
Rizzetto R., Il concorso per la valorizzazione dei Colli Euganei, “Città di Padova”, 9 (1963), n.s., n. 3, p. 32-35. 
Tuzzato W., La valorizzazione di Arquà Petrarca, “Città di Padova”, 4 (1964), n. 1, p.51-53. 
Pizzo G., Problemi stradali euganei, “Città di Padova”, 4 (1964), n. 2, p.51-53. 
Marcuzzi G. — Camuffi A., Prospettiva per la valorizzazione dei Colli Euganei, “Città di Padova”, 17 (1971), n.s., n. 1 , p. 3-7.

Dal 1960 ad oggi

In quegli anni ’60 il decollo turistico dei Colli è accompagnato e seguito da numerosi interventi sui diversi aspetti di attrazione che i Colli vantano: 
Per iniziativa dell’Ente provinciale per il turismo di Padova i circuiti Nord e Sud dei Colli Euganei hanno ottenuto un vivo successo, “Padova e la sua provincia”, n.s., 7 (1961), n. 9, p. 40-49. 
Bolzonella M., Il Catajo, “Città di Padova. Rivista del Comune”, 4 (1964), n. 3, p. 77-79. 
Bolzonella M., Visita al Museo Nazionale Atestino, “Città di Padova. Rivista del Comune”, 4 (1964), n. 4, p.58-61. 
Gorini G., Sui Colli Euganei. Il Mottolo, “Città di Padova. Rivista del Comune”, 6 (1966), n. 2, p. 68-69. 
Z., Inaugurato ad Arquà Petrarca il restaurato centro storico, “Città di Padova. Rivista del Comune”, 6 (1966), n. 2, p. 49. 
Bolzonella M, Colli Euganei, piccolo mondo antico, “Citta di Padova”, 7 (1967), n.1-2, p. 47-49. 
Bolzonella M, Colli Euganei, piccolo mondo antico, “Citta di Padova”, 7 (1967), n.5-6, p. 76-78 
Caldiron O., Cine Club di Padova e i Colli Euganei, “Citta di Padova”, 7 (1967), n.7-8, p. 52-55. 
Bolzonella M., Le ville dei Colli, “Citta di Padova”, 7 (1967), n.11-12, p. 80. 
Zanovello L., Faedo perla degli Euganei, “Citta di Padova”, 8 (1968), n.1, p. 45-47. 
Zovatto P.L., Ai margini dei Colli Euganei: la Villa Capodilista a Montecchia, “Citta di Padova”, 8 (1968), n.3, p. 26-28. 
Rizetto R, L’Eremo di Monte Rua, “Citta di Padova”, 9 (1969), n.1, p. 40-42. 
Trivellato A., Lo sviluppo di Galzignano e la Zona termale della Civrana, “Citta di Padova”, 9 (1969), n.6, p. 71. 
 
Il primo pullman sul Venda: sabato 18 ottobre 1952 un FIAT 642 della Siamic con a bordo il Presidente dell’Ente Provinciale per il Turismo di Padova, comm. Stimamiglio, il direttore dott. Gueli, il comm. Stefanelli e funzionari e impiegati dell EPT e dell’Azienda di Cura di Abano Terme sono saliti per un festoso collaudo turistico.  
 
Ancora degli anni ’60 un volumetto dedicato alle prospettive turistiche che individua nei Colli — i grandi dimenticati, si dice – nonostante posseggano i requisiti per un turismo ideale per trasformarli in una delle mete preferite di quel fenomeno allora nascente che si indica come “turismo di massa”: 
Sartori O., Euganea, s.n.t. [1960?]. 
Il libro in apertura tratta alcuni aspetti collegati all’immaginario, indicando i motivi di richiamo collegati alle diverse realtà collinari: l’asprezza granitica di Rocca Pendice; la vicenda romantica di Speronella o, in alternativa, la sua sensualità. Indicando i Colli come titolari di una grande avventura scientifica, storica, letteraria e poetica, si sofferma un momento sul vino, dicendo che l’economia euganea può profittare di questo passaggio dal consumo spregiudicato dell’osteria al fedele bottiglione da godersi in modo discreto nell’intimità della propria casa. 
 
In anni più recenti, segnaliamo ancora alcuni interventi sul tema turistico: 
Societa italiana per le ricerche di mercato, Gli ospiti di Abano e di Montegrotto : risultato di una indagine condotta dalla Societa italiana per le ricerche di mercato nelle due stazioni termali, Inchiesta diretta da E. M. Norbedo e C. G. Valli, Padova [1958?]. 
Cessi F., Caratteristiche e prospettive del turismo padovano, in Atti Corso di aggiornamento di geografia 1978, (Temi e problemi del territorio padovano, 2), Padova 1978, p. 27-33, con esame di alcuni dati statistici riferiti alla zona termale euganea. Lo stesso volume riporta anche: 
Riccoboni A., Esempio per un itinerario attraverso un paesaggio tipico della provincia: i Colli Euganei  e  la piana circostante, in Atti Corso di aggiornamento di geografia 1978, (Temi e problemi del territorio padovano, 2), Padova 1978, p. 57-61. 
Terrin A., L’attività turistico-alberghiera nella zona termale euganea, in I Convegno di studi sul bacino idrotermale euganeo, Abano Terme — Padova 1976. 
Becheri E. — Giusti A. — Parretti P., Abano Terme — Montegrotto Terme. Indagine sul turismo termale, Padova [1983] che analizza i dati di una indagine a campione realizzata nel corso del 1982 mirata a individuare il “chi è” e le motivazioni della scelta turistica. 
Pittarella D., Le Terme Euganee e lo sviluppo economico delle aree di accoglienza, Università di Padova, Facoltà di Economia, Scuola diretta a fine speciali per Operatori Economici dei Servizi Turisticia. a. 1994-1995. 
Comune di Padova — Assessorato alla Cultura, Beni Culturali Turismo, Atti del Seminario “Turismo a Padova. Nuovi scenari dell’organizzazione turistica tra pubblico e privato”, 16 giugno 1994, Padova 1995.

Turismo enogastronomico

 Una rapida storia del turismo enogastronomico sui Colli abbiamo in: 
Andar per trattorie, sugli Euganei, “Notiziario dell’Azienda di Cura di Abano Terme”, 6 (1954), n. 9, n. n. 
Era infatti — si dice – usanza antica di padovani, veneziani e di ospiti delle Terme di Abano. Le carrozze e le carrette avevano fatte famose le trattorie di Modesto a Galzignano, di Gastaldello a Teolo, di Cogno a Castelnuovo, del Fortin a Valsanzibio e, più d’ogni altra, quella del Ballotta a Torreglia, sorta nel lontano 1605. Il tram e la bicicletta segnarono la decadenza d’alcune e il fiorire di altre, vecchie e nuove: fortune ancor maggiori arrisero a Ballotta, nacquero Maccato a Villa di Teolo, Gastaldello a Luvigliano, e quell’albergo alla Torre sulla piazza di Torreglia che oggi ha ripreso la sua attività. Con l’auto hanno trovato la loro origine il Rifugio di Monte Rua e Villa Bianca. La rinnovata Trattoria da Taparo è divenuta la mecca dei motoscooter. Altre osterie vanno in breve facendosi fama e fortuna: la “Giraffa alta” e specialmente quella dello Zavattiero nascosta tra le vecchie case di Villa, così modesta nell’aspetto ma dotata di un focolare prodigioso. 
Ferme rimangono le tradizionali specialità gastronomiche: il risotto di quaglie  o di funghi, le fettuccine, i polli e i tacchini arrostiti, i polli alla “diavola”, la “polenta e osei” le quaglie allo spiedo, il baccalà alla vicentina, i “torresani”.

Influenza dei media

Sull’influenza dei media — come la fotografia e la linea tramviaria — per lo sviluppo del turismo locale, si veda: 
Giorato S., Due media: cartoline e tram. Ipotesi sulle origini dell’interesse turistico verso Teolo e i Colli Euganei, in Giorato S. (a cura di), Mi venga a trovare col tram, saluti e baci da Teolo. Cartoline di Teolo edite da Paolo Minotti dall’inizio del secolo alla prima guerra mondiale, testi di S. Dainese, S. Giorato, C. Grandis, R. Verdi, Comune di Teolo 1995, p. 6-17.

Mario Saggin

Merlin L., Mario Saggin e la Dc padovana negli anni Cinquanta, “Terra d’Este. Rivista di storia e cultura”, 12 (2002), n. 24, p. 89-107, con particolare riferimento al  capitolo “Lo sviluppo turistico e culturale” (p. 97-99), dove si evidenzia il ruolo del Saggin nella nascita del Consorzio miglioramento fondiario e agrario dei Colli Euganei nel 1947, poi divenuto nel 1950 Ente Colli, del quale sarà primo Presidente, prodigandosi in molteplici direzioni per la valorizzazione dei Colli (sistemazione strade collinari, con particolare riferimento alla funzione turistica della strada militare sul Venda).

Turismo sostenibile

Delle moderne forme di turismo sostenibile si occupano: 
Buson L., Il Parco Regionale dei Colli Euganei tra ambiente ed economia, tesi di laurea, Università di Bologna, Facoltà di Economia, a. a. 1998-1999, che tratta dei prodotti tipici, con interviste agli abitanti di alcuni paesi euganei sugli effetti dell’Ente Parco sul turismo. 
Dal Corso M., Il ruolo dell’educazione ambientale nello sviluppo turistico sostenibile. Il caso del Parco Regionale dei Colli Euganei, tesi di laurea, Università Ca’ Foscari di Veenzia, Facoltà di Economia, a. a. 2000-2001. 
Attenzione ai problemi ed allo sviluppo del turismo si dedica anche: 
Rapporto sullo stato dell’ambiente del Parco Regionale dei Colli Euganei. Una relazione a 13 anni dall’istituzione dell’Ente, coordinamento generale S. Bartolomei – L. Dalla Libera, Parco Regionale dei Colli Euganei 2003. (Alle pagine 202-206 sono elencate le principali manifestazioni — culturali, folkloristiche, patronali, ecc. – che si svolgono annualmente nel territorio collinare). 
 
Si occupa delle interessanti prospettive del turismo fluviale
Vallerani F., Vie d’acqua del Veneto. Itinerari tra natura e arte, Battaglia Terme 1983.
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